Un voyage autour du monde..

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23/06/2010

IL MEKONG e il visto... - 17 giugno 2010










Il passaggio dalla citta' alla campagna e' un vero piacere! Aria pulita. Campi verdi. Palme, frutteti e strade in terra battuta. Ca fait du bien!!
Come previsto abbiamo preso un battello (detto "slow") in legno di 10/13 metri, colorato di blu che ci porta verso la frontiera tra Cambogia e Vietnam, navigando sul Mekong.
Una prima sorpresa ci ha gia' accolti. Prendendo il bus che ci avrebbe portati al battello, ci accorgiamo che il visto vietnamita che io e nico abbiamo fatto a Phnom Penh, sara' valido solo dal giorno dopo. AHI!!
Non ci scoraggiamo..e piuttosto che restare un altro giorno nella capitale cambogiana, decidiamo di tentare di passare il confine lo stesso.
Se gli ufficiali di frontiera non vorranno farci passare, resteremo una notte al confine.
Il marinaio Hong, che, con tutta la famiglia, trasporta ogni giorno sul suo battello i turisti da Neak Luong a Kaam Samnor, appoggia il nostro tentativo!





IL MEKONG (4 ORE piu' tardi...)












Dopo essere usciti dalle acque cambogiane, arriviamo al posto di frontiera vietnamita. Qui, per passare, infrangendo le regole, ci chiedono 15$ per ogni passaporto.




Trenta dollari per entrare nel sistema di corruzione di questo regime comunista...




Abbiamo detto NO!




Siamo tornati con il nostro caro marinaio Hong alla frontiera cambogiana, a solo 1 km, e la ricerca dell'alloggio per la notte ha preso inizio... :)




Ci siamo ritrovati in un villaggio che si sviluppa su due file di "case"/capanne (a seconda della fortuna degli abitanti) che seguono il corso del fiume per non piu' di 800m/1km. Fantastico!!




Il marinaio Hong ci ha portati da una signora che ci ha subito chiesto 15$ per una stanza. Abbiamo chiesto di porterla vedere e....




UNA TOPAIA!!!! nel vero senso del termine. Cacche di topo ovunque. Anche sul letto, che consisteva in un ripiano di mattonelle della grandezza di 1m su 2m. E voleva 15$ sta pirla!!




Abbiamo rifiutato, cominciando a temere il peggio (stile: nottata sotto le stelle (ma sempre meglio che i topi!!!!) o notte bianca ), ma ci siamo rimessi alla ricerca di un posto.




Passando davanti ad un ""salone"" di parrucchiere, la MaNutella ha avuto la buona intuizione di sfruttare il senso degli affari dei commercianti, mandandoci a chiedere se avessero un posto per noi. Risposta positiva!!! Sul piano superiore, rispetto al "negozio", un ampio spazio con pavimento in legno si e' presentato ai nostri occhi! WoW!




Volevamo dormire a casa di qualche famiglia autoctona e, alla fine, un po' per necessita', ci siamo riusciti!








Installata la zanzariera familiare, io e nico siamo partiti alla ricerca di cibo. Camminando per la via del villaggio ci siamo imbattuti in un gruppetto di uomini seduti ad un tavolo, in palese stato euforico. Ci hanno invitati al banchetto, dove abbiamo capito da cosa fosse generata questa loro felicita': hanno iniziato ad offrirci bicchierini di alcol di riso!!!!




Nico e' arrivato a n.3 bicchieri; io mi sono fermata al primo, che, dato il caldo, e' bastato per tagliarmi le gambe.




Trovate due ananas e due pacchetti di patatine scaduti per mangiare in tre, abbiamo aspettato il giorno successivo, per riprendere la barca del nostro marinaio Ly Kim Hong e passare, finalmente, il confine tra Cambogia e Vietnam.

1 commentaire:

  1. ahahahahahahah!!!!
    grandiiiii...mai cedere alla corruzione, piuttosto patatine scadute!

    mi sto leggendo un po' di arretrati.

    bella vavi, facce sognà :-)

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