Un voyage autour du monde..

Un voyage autour du monde..

08/03/2011

Da Sorata a Uyuni

Nel bel mezzo della camminata, tra verdissime vallate e Sorata in sottofondo.
3h de marche allee et moins de 2h au retour (record du monde etablit) ,pour aller voir les grottes de San Pedro .


Sorata. Ritorno dalla camminata di 22km.. Nico attaccato da un mini-locale ;) ..trop mignon..


il voulait pas nous faire passer , Gringos a matar , avec son bout de bois.

Danze in una piazza di Oruro. Les danses traditionnelles , endiablees et qui ne s'arretent jamais.

Bimbe in abiti tradizionali a Oruro. Tout le monde danse .

La vista della citta' di Sucre, dal Museo della Recoleta. Vue panoramique de Sucre , tres riche et totalement differente du reste du pays.

Nico a Sucre, sul tetto dell'ostello, intento a vendicarsi dei litri d'acqua ricevuti durante la giornata! :D

Il fallait bien se defendre , alors on s'est planque en ambuscade !!!( sur le toit de l'hotel )

Uyuni, la citta' da dove partono i tour verso il piu' gran deserto salato del mondo (bello esagerare!!)
On est arrive tard a Uyuni , apres un trajet interminable en bus , sur des routes boueuses et impraticables !

Vi avevamo lasciati alla Isla del Sol, il paradiso, dove ci eravamo fermati 3 giorni, per apprezzare l'aria pura, il ronzio degli insetti ed il ragliare degli asini. Insomma, un soggiorno bucolico fatto di camminate e di cene a base della trota locale...deliziosa!!!

Partiti in bus da Copacabana, dopo la traversata in lancia di 2 ore, abbiamo aspettato ad un incrocio fra due vie di comunicazione principali in compagnia di 5 o sei soldati dell'esercito boliviano, intenti (o quasi) a controllare le macchine che passavano in direzione del lago Titicaca.

Cosa cercassero non si sa, sta di fatto che il metodo di perquisizione delle macchine e del loro contenuto lasciava molto a desiderare. Dopo un'oretta di attesa, il nostro mini-bus e' arrivato e nonostante non ci fosse lo spazio fisico per noi due, ci ha caricati lo stesso (cosa che ci ha fatto comodo, visto la tempesta di pioggia che si avvicinava pericolosamente), promettendoci che "fra poco" alcune persone sarebbero scese, lasciandoci due posti liberi.

Io: fra conducente e un signore, lato passeggero. Davanti, posto della MORTE. Nico, di schiena al sedile del passeggero al mio fianco, con una bambina boliviana che gli dormiva praticamente in braccio. Tempo orribile: nebbia, pioggia e fango dappertutto. 60 km in tre ore, fra strade, a dir poco scivolose, di montagna, dove sto coco' del chofer, tentava sorpassi azzardati, senza vedere cosa o chi ci fosse di fronte. Tre ore con le chiappe belle strette, soprattutto io, testimone in pole position di questo orrore di guida. Arrivati a Sorata, il villaggio era ancora immerso nella nebbia, quindi abbiamo dovuto aspettare la mattina seguente per renderci conto in che verde cosmo fossimo arrivati!

Colazione fantastica in un vecchio palazzo stile coloniale, nella corte interna, a base di uova, pane, marmellata, frullato di banana, caffe' e te... il tutto (tanto per darvi un'idea dei prezzi boliviani) a 1,5 euro a testa.

Missione del giorno: una camminata, per un totale di 22km, per andare a visitare una grotta immensa ( la Gruta di San Pedro) che ospita un lago. Bella! Ma che sfacchinata. Andata in tre ore. Ritorno (abbiamo messo il turbo...per tenersi un po' allenati..) in un'ora e 40 minuti. Oh yeah!!

Serata rifocillatoria e, giorno dopo, ari Mini-bus (stavolta un super conducente!!) verso La Paz, dove avremmo passato una notte (ed un pomeriggio all'insegna dello shopping) prima di prendere il bus verso Oruro, la citta' famosissima in Sud America per il suo carnevale folklorico, che, fortunatamente, avremmo evitato di qualche giorno. (seguono spiegazioni)

Ad Oruro siamo arrivati il mercoledi', volendo partire la mattina seguente verso Sucre, la capitale morale della Bolivia. Il bus era disponibile solo la sera, quindi, la giornata di giovedi' l'abbiamo passata in giro per la citta' in festa, dove gruppi di danza folclorici, accompagnati da altrettante bande, si stavano esibendo. Che colori, che musica .. e che puzza di birra!!!

Qui in sud america il Carnevale e' una festa enorme e generalizzata. Non e' una cosa da bimbi come da noi. Dura una settimana e mezza, durante la quale le persone si distruggono di alcol (birra soprattutto, essendo la bibita piu' economica), a volte, diventando anche un po' violente. Noi abbiamo evitato i giorni chiave (il week-end), ma abbiamo avuto un'impressione piu' che esaustiva del clima generale. La scena che piu' mi e' rimasta impressa coinvolgeva un signore, sulla 50ina, componente di una banda che sfilava per la citta', vestito di tutto punto con i costumi tipici, sdraiato per terra, in quanto (per non esagerare) ebrio, che nonostante il suo stato, non mollava il flauto e, in posizione supina, continuava (o tentava) a suonare. Sua moglie a lato era quella che mi faceva piu' tenerezza. W il Carnevale!?
Partiti da Oruro la notte, siamo arrivati a Sucre presto la mattina. Trovato l'ostello, la battaglia del Carnevale ricominciava. Battaglia perche', oltre all'alcol, un altro costume e' quello di prendersi a bombe d'acqua (quando non sono secchi, come ci e' capitato l'ultima sera!?!?). I turisti o, meglio, i GRINGOS, sono i bersagli preferiti.....

Quando ti vedono ti fanno un sorrisino e l'attacco comincia. Dopo aver ricevuto e ricevuto... il secondo giorno ci siamo armati di bottiglie d'acqua da 2 litri e siamo scesi in strada. Revenge!! ;)

Dopo Sucre, Potosi, dove siamo arrivati sotto la pioggia che ci ha accompagnati per il giorno e mezzo di soggiorno in citta'. Solo un giorno e mezzo purtroppo, sempre a causa del Carnevale. E che bonbon!!?? Saremmo dovuti partire il martedi', ma questa giornata e' quella che segna la fine (non so se crederci) del Carnevale. In questa data (tra l'altro e' oggi, l' 8 marzo), tutti i negozi chiudono, le famiglie si riuniscono, facendo offerte di cibo alla Pachamama ed arrosando il tutto con BIRRA!!! ovviamente. Quindi, il gentile manager dell'ostello ci ha sconsigliato di viaggiare in questa giornata, poiche' i rari bus che ci sono, sono guidati da drivers in stato di ebbrezza. Considerata anche la condizione della strada tra Potosi e Uyuni (dove ora ci troviamo) abbiamo deciso di sacrificare Potosi (ed il suo bellissimo museo della Moneda, che non sarebbe stato aperto fino a fine settimana), per continuare il viaggio verso Uyuni e fare il Tour (organizzato, purtroppo, in quanto mezzi pubblici che lo fanno non esistono in questa stagione) del deserto salato e delle bellissime lagune colorate del sud-ovest. Se ci fossimo fermati a Potosi, inoltre, avremmo perso l'occasione di trovare Chistine, un'amica/famiglia francese, che il 14 o 15 ci aspettera' a Asuncion, in Paraguay. Insomma, bisogna fare delle scelte e, alla fine, tutte le variabili si sono combinate, in quanto, finito il tour, venerdi' sera prenderemo un treno (che passa solo due volte alla settimana) che da Uyuni ci portera a Tupiza, da dove continueremo verso il Paraguay in autobus.

Vi scrivo da Uyuni, quindi, fra scoppi di petardi (sempre il carnevale) e fiumi di birra (saranno gli ultimi!!??) che continuano ad essere consumati dagli autoctoni.

Domani partiamo per tre giorni verso il "Salar"ed il racconto delle nostre avventure seguira'... nutrito da foto che, speriamo, vi diano la voglia di partire !

Hasta pronto mamitas y papitos.. y suerte!

1 commentaire:

  1. La voglia di partire c'è sempre e i vostri racconti-foto non fanno che aumentarla !!!!

    Ai prossimi reportage.....
    Un grosso bacio,
    Mamisita

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